Domande e risposte utili nei risarcimenti

Sono stato investito come pedone da un automobilista, quali danni posso chiedere?

Può richiedere sia i danni fisici (danno biologico), sia le spese mediche sostenute per le cure sia il c.d. “danno esistenziale”, ossia il complesso dei danni morali, relazionali ed emotivi che sono conseguenza dell’investimento

A chi devo chiedere i danni? È opportuno muoversi solo in ambito civile o anche penale?

Se l’investimento non è avvenuto in itinere, dovrà chiedere i danni sia all’assicurazione dell’automobilista che all’automobilista stesso, anche se pagherà poi l’assicurazione. A volte, soprattutto in caso di danni molto gravi, è consigliabile utilizzare lo strumento penale.

Cosa significa “in itinere”?

Significa che l’investimento è avvenuto mentre il danneggiato si recava al lavoro, ossia se stava percorrendo la strada che normalmente fa per recarsi al lavoro. Bisogna fare molta attenzione prima di protocollare un sinistro come “in itinere”, perché se il danno biologico supera i 15 punti percentuali l’INAIL incassa subito tutti i soldi dall’assicurazione del responsabile, e poi lì dá al danneggiato attraverso una rendita mensile.

Se il soggetto che mi ha investito aveva l’assicurazione scaduta, o non si è fermato, o non aveva l’assicurazione, posso comunque chiedere i danni?

Sì, perché in quel caso interviene il Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada (FGVS) a pagare il danno.

Oltre a me che sono stato investito, ci sono altri soggetti che possono chiedere il risarcimento?

Sì, in particolare tutti i soggetti che con il danneggiato hanno un rapporto stretto e costante, anche non di parentela. Quindi oltre ai genitori o ai figli, anche la fidanzata/il fidanzato hanno titolo per richiedere il danno;

In cosa consiste questo danno che possono chiedere i miei stretto congiunti?

Consiste nella lesione del normale fluire del rapporto con il danneggiato che ha causato l’incidente. Se per esempio l’investito è stato un mese in ospedale a seguito dell’incidente, il congiunto ha diritto a chiedere un autonomo risarcimento per il fatto che non ha potuto godere della compagnia della persona che normalmente vede quotidianamente.